2021. Nicolatiguarda
Illustrazione grafica disegnata a china con postproduzione in digitale e diffusa in versione sticker adesivo di cm 21×21.
Testo di commento all’opera dell’autore, pubblicato da Catanzaro Informa il 24/01/2021.
La figura di Nicola Gratteri sintetizza in modo esemplare un dualismo sospeso tra interpretazioni inconciliabili, ma sotto alcuni aspetti assimilabili. Mi è capitato spesso di relazionarmi con persone animate da visioni del Procuratore tra loro diametralmente opposte, e sempre caratterizzate dal medesimo, esasperato, approccio radicale. Con un coinvolgimento ed un bipolarismo affettivo che tante volte mi ha ricordato certi rapporti genitoriali in itinere. D’altronde sono i figli della stessa Terra a raccontarlo ora come il Salvatore della patria, ora come il Savonarola che spara nel mucchio. Per la sua capacità di catalizzare sentimenti contrastanti, io credo che questa autorevole ed insostituibile figura rappresenti per noi una imperdibile occasione di autoanalisi. Svevo racconta di uno Zeno che non riesce a costruire un rapporto bilanciato con il padre perché teme e rifiuta il suo modello di vita responsabile. E rifiutandosi di ammettere alla propria Coscienza questa dinamica, cerca assoluzione da se stesso, costruendosi l’alibi di una fittizia consapevolezza. Io ho cercato di disegnare Nicola Gratteri in una chiave censoria ironicamente beffarda, ma soprattutto irrisolta, come irrisolto credo sia l’atteggiamento di chi proietta su una figura pubblica la propria linea di pensiero. Perché, sia essa più o meno consapevole, che provenga da guelfi o da ghibellini, quella proiezione rimane spesso, quantomeno in parte, un momento di delega culturale. Intendendo per Cultura ciò che poniamo in essere ripetutamente. Credo che riversare la molteplicità naturale e sociale di un contesto complesso su un’unica Carne sia, proprio come per Zeno, pericolosamente deresponsabilizzante, soprattutto per una realtà contraddittoria storicamente soggetta ai magnetismi alternati di Stato e controStato.
Grazie per l’attenzione.
Luca Viapiana